Da poco tempo Hubout Makers Lab ha promosso uno spazio che abbiamo chiamato Knitting Time; un nome ripreso dai più famosi Knit Cafè o simili, che non è altro che un modo per chiamare piccoli gruppi di lavoro a maglia, svolti in uno spazio informale, in un contesto rilassato e comodo.
Perchè uno spazio maker, qual è Hubout Makers Lab, propone attività che con il cosiddetto mondo maker sembra non abbia nulla a che fare? Perchè uno spazio di fabbricazione digitale propone un corso “analogico”, che usa le mani, ma non le nuove tecnologie, che tanto vanno di moda di questi tempi?
Hubout Makers Lab, dalla nascita del progetto, si è sempre proposto come un laboratorio maker particolare, nato dalla collaborazione tra livelli istituzionali (il Comune, un Consorzio) e livelli territoriali (un’associazione e una cooperativa sociale), mescolando una mission di “alfabetizzazione” digitale territoriale, con metodologie prettamente legate al mondo sociale (le metodologie attive, il learning by doing, l’attivazione di comunità territoriali).
Ecco, quindi, che il fare “artigiano” si coniuga benissimo con il “fare” digitale. Lo scopo del Makers Lab non è, quindi, solo l’insegnamento di tecnologie digitali, ma l’aggregazione di persone, di cittadini, la condivisione di saperi , la creazione di piccole comunità che possono trovare il loro centro di interesse comune in un corso di modellazione 3D, nella progettazione di un dispositivo elettronico, ma anche nella creazione di una sciarpa o di una casetta per gli uccelli.
Prendendo spunto proprio dalla maglieria, quindi, possiamo dire che il Makers Lab crea trame, reti, connessioni inter-generazionali e con una pluralità di competenze che non creano divari, ma connessioni, all’interno di spazi liberi e aperti a chiunque abbia voglia di creare insieme.